Crispiero


1. Rampa della cava 13% (c) Alessandro Federico


Start: Ex Cementificio Sacci/SP 361
Elev. Gain: 312 m
Avg Grade: 8.6%
Max Grade: 16.5%
Min Elev: 270 m
Max Elev: 570 m
Climb Category: 3
Strava Segment: 16361600



Su questa salita si concluse la ex-tappa del San Vicino della Tirreno Adriatico 2015. Allora non la conoscevo, anche perché dalla provinciale della Val Potenza non se ne vede l'imbocco. Conoscevo, invece, le non facili salite dell'altro versante della valle, quelle che vanno a S. Maria delle Macchie e Gagliole. Siamo ormai nel cuore degli Appennini, a metà tra la piega centrale Umbro-Marchigiana e la piega orientale del San Vicino. Qui le colline sono alte e spuntano di parecchio dal fondovalle. Su una di queste a 600m di quota, è stato costruito il bel Castello di Crispiero.
E' una zona piena di fortificazioni. Il piccolo Ducato di Camerino, per proteggere la propria indipendenza si era dotato di un'efficiente cintura di fortificazioni: l'"Intagliata", una barriera lunga dodici chilometri di torri, fossi e, soprattutto, sbarramenti con grossi tronchi tagliati dai quali la linea prese il nome.
A Crispiero, che oggi fa parte del Comune di Castelraimondo, ce ne erano due: il castello e la torre.

2. secondo gradino (c) Alessandro Federico

La salita parte dal cementificio in valle, lambisce la torre e finisce all'altezza del castello. Non è il Muro di Montelupone, tuttavia, dopo 200 chilometri di mangiaebevi è abbastanza dura per fare selezione. Uno scattista farà il vuoto e nessuno potrà riprenderlo nei successivi 5 km di discesa.
Il primo dei 4.5 km è praticamente piatto, si passa attraverso il brutto, ma affascinante cementificio Sacci ormai dismesso e si procede su una stradaccia che prima della corsa era tutta buche (che immagino durerà in garanzia fino al 2025) e segue il perimetro di una cava. Dopo un curvone a sinistra la strada prende coraggio e inizia a salire seriamente. L'asfalto è ancora in buone condizioni ed ecco che inizia un drittone di 5-600m al 13% (foto 1) che segue il margine della cava. Potrebbe esser il punto giusto per un attacco.

3. secondo gradino (c) Alessandro Federico

Alla fine della rampa una curva a dx dominata dall'alto dalla torre di guardia allontana la strada dalla cava e ci indirizza verso Crispiero. 
E' a questo punto che iniziano i gradini (foto 2-3). Mi sembra che le rampe al 10% siano tre, alternate a tratti più pedalabili. 
Quasi non ci si accorge di salire, ma si prende quota piuttosto rapidamente, tanto che in breve si supera l'altezza della torre di guardia (foto 4). 

4. terzo gradino (c) Alessandro Federico

L'ultima rampa, come accade quasi sempre è la più dura (si tocca il 15%) e ha un'appendice al 9% che si palesa all'improvviso dietro una doppia curva.
Siamo però troppo vicini allo scollinamento, potrebbe essere troppo tardi per anticipare la volata.
In conclusione il taglio del San Vicino deprecabilissimo, sposterà l'attenzione dei grandi del gruppo su questa salita. (A meno che non arrivi una fuga da 200 km, ma il percorso è molto faticoso, è improbabile che succeda).

5. il GPM (c) Alessandro Federico

Il fatto di farla due volte non credo garantisca più spettacolo. Su questi profili a gradoni capita spesso che i professionisti sbaglino le misure dell'attacco e che si ritrovino senza gambe troppo presto. Il primo passaggio per Crispiero servirà come ricognizione, ma non è detto che qualcuno non sarà ingannato da qualche gradino traditore. Il dubbio è se la salita sarà abbastanza impegnativa per fare selezione tra i capitani. Le pendenze non sono tali da garantire un arrivo per distacco.


Ed è un peccato.
Grazie ad Alessandro per le foto. Magnifiche.
Queste e le altre della ricognizione le potrete trovare da venerdì 13 su:




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